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| Locandina |
L'incontro è inserito nel calendario di appuntamenti letterari della Biblioteca Civica di Mondovì ed è organizzato in collaborazione con il Centro culturale Mombasiglio.
A introdurre la serata sarà prersente il colonnello Enzo Errani, presidente del Centro culturale Mombasiglio.
L'inaugurazione della pionieristica Napoli-Portici, la prima linea ferroviaria italiana; la costruzione a Caserta della "Versailles italiana" e a Napoli del teatro San Carlo, tempio della musica di Rossini; l'istituzione della prima cattedra universitaria di economia e commercio; le opere di pensatori illuministi come Antonio Genovesi e Gaetano Filangieri; la
meraviglia delle nuove scoperte negli scavi di Ercolano e Pompei. Sono solo alcuni aspetti del fervore economico e culturale che anima il Sud mentre al potere s'alternano cinque generazioni di Borboni, re di Napoli e di Sicilia. Sovrani cancellati dalla memoria insieme a un regno che è stato grande e subito dimenticato: una "storia negata" dal Risorgimento, la cui storiografia ufficiale ha descritto il Mezzogiorno prima dell'unità come il regno dell'ignoranza, della paralisi economica, del parassitismo. Ma è stato davvero così? O non si tratta invece di un'immagine mistificata, costruita per celebrare la nascente epopea unitaria? Attraverso una ricostruzione puntuale e a tratti sorprendente, Gianni Oliva risponde a queste domande ripercorrendo un'esperienza politica che inizia nel 1734, quando Carlo di Borbone diviene re di Napoli e di Sicilia, e prosegue sino al 1861, quando l'ultimo re Francesco II, ormai sconfitto da Garibaldi, è costretto ad abbandonare Gaeta sotto le bombe piemontesi.
GIANNI OLIVA vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1952. Studioso del Novecento, da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia nazionale, in particolare dei nodi irrisolti del 1943-48. Da Mondadori ha pubblicato, fra gli altri, La resa dei conti (1999),Foibe (2002), Le tre Italie del 1943 (2004), Profughi (2005), "Si ammazza troppo poco" (2006), L'ombra nera (2007), Soldati e ufficiali (2009) ed Esuli (2011). Alle vicende della dinastia sabauda ha invece dedicato I Savoia (1998) e Duchi d'Aosta (2003).

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